Descrizione Progetto

Morbo di Parkinson

Essenzialmente il paziente è ipomimico, l’espressione della faccia non va di pari passo con l’emozione che il paziente vive. È compromesso il tono muscolare, sussiste una ipertonia plastica a carico dei muscoli degli arti che produce un’andatura in cui scompaiono i movimenti pendolari degli arti superiori durante la deambulazione. Il parkinsoniano ha un atteggiamento definito camptocormico . Ad aggravare la situazione è presente un tremore a carico delle mani a fini scosse per cui sembra che il paziente stia contando soldi.

Certamente i soggetti con età compresa tra i 50 e i 70 anni, ma esiste anche un parkinson giovanile che può essere anche fortemente invalidante. L’andatura a piccoli passi consente di fare diagnosi vedendo camminare il paziente anche per strada.

Esistono numerose terapie per il parkinson, ma il discorso andrebbe fatto caso per caso, trattandosi comunque, di una malattia degenerativa, a tutt’oggi non si può ancora parlare di guarigione completa ma si può certamente rallentare l’evolutività della patologia e lenire i sintomi.

Attacchi Ischemici Transitori

Le più svariate. una stenosi carotidea o vertebrobasilare, una marcata ipotensione transitoria, aritmie cardiache, un vasospasmo di un’arteria cerebrale.

Sono in relazione al territorio arterioso coinvolto. Il più delle volte compare, invece, debolezza degli arti disturbo del linguaggio e alterazioni delle sensibilità. Possono comparire anche vertigini, che impressionano molto il paziente, o si può manifestare con una sincope o con una improvvisa caduta al suolo senza perdita della coscienza.

Dall’emicrania, dall’epilessia, da un calo di zuccheri, da aritmie, e persino da disturbi nevrotici, ovvero da disturbi di tipo funzionale privi di una base organica cioè alla fine degli accertamenti non emerge alcun dato patologico.

I T.I.A. sono un campanello d’allarme che indica l’esistenza di rischi molto più elevati di realizzare nel futuro un ictus. Questi pazienti possono essere colpiti da ictus e altri incidenti vascolari anche gravi e nell’arco di 5 anni successivi al T.I.A.

Innanzitutto la prevenzione basata sul controllo della glicemia, del colesterolo e dell’esclusione di fattori di rischio quali il fumo e l’obesità. Si consiglia l’esecuzione di attività fisica anche moderata quale una passeggiata di 30/40 minuti al giorno e l’uso di farmaci preventivi quali antiaggreganti e/o anticoagulanti.

Causalgia

Sindromi dolorose urenti cervico-brachiali e degli arti inferiori per interessamento di fibre sensitivo viscerali a carico del nervo ulnare mediano e sciatico.

Assolutamente no. Spesso viene confusa con altri tipi di nevralgia, nevriti , artrosi, osteoporosi con marcata osteopenia, discopatie cervicali e lombari.

Prevalentemente con un attento esame clinico-neurologico.

Fibromialgia

La diagnosi di fibromialgia è complessa perchè i sintomi che costituiscono questa malattia sono molteplici. essenzialmente tale patologia si caratterizza per la presenza di dolore, il più delle volte generalizzato ma particolarmente intenso in alcuni punti del corpo che se sollecitati con la digitopressone evocano un dolore molto acuto. sono i trigger points che il medico stimola e sono localizzati essenzialmente a carico degli arti superiori e inferiori, al collo al torace e parallelamente alla colonna vertebrale specie in regione cervicale , dorsale e lombare. questi punti dolenti costituiscono un indizio di sindrome fibromialgica perché esistono altri sintomi di varia natura.

Un altro sintomo presente nella fibromialgia è la stanchezza: il paziente ha difficoltà a compiere movimenti anche lievi dopo che ha compiuto una breve passeggiata ha dolori nelle gambe e avverte una profonda stanchezza come se avesse camminato per ore. un disturbo del sonno caratterizzato da frequenti risvegli con la sensazione di non aver riposato per nulla è un altro sintomo molto frequente nella malattia.

Parlavo prima di confusione perché non sono solo questi i sintomi della fibromialgia ma ce ne sono molti altri e spesso questi pazienti vengono considerati depressi o ansiosi senza esserlo, nel modo più assoluto. semmai la depressione e l’ansia potrebbero costituire una risposta alla fibromialgia. possono interpellare il medico per il mal di testa, per vibrazioni o fischi nelle orecchie, per disturbi gastroenterici,per un urgenza minzionale, per alterazioni della temperatura del corpo; un vago senso di vertigine o di instabilità viene riferito da un’alta quota di pazienti ma l’otorinolaringoiatra non trova segni di patologia. può essere interpellato il neurologo per una difficoltà nella concentrazione, per una sensazione di testa confusa, per una riferita perdita di memoria a breve termine, insomma in una parola sola questa malattia si caratterizza per la pleiotropicità dei disturbi allegati.

No. Esistono numerose ipotesi che vedono in campo patologie ormonali , in particolare, a carico della tiroide, disordini neurotrasmettitoriali centrali, disorganizzazione della struttura del sonno che vedrebbe un’incapacità di questi pazienti a rilassare i muscoli, perchè esisterebbe una mancata o carente quantità di sonno REM rispetto al sonno superficiale.

Sono state poste in essere numerose terapie ma le risposte sono state parziali e diverse a seconda dei pazienti fibromialgici. pare che esista una resistenza al dolore dei farmaci utilizzati da parte di questi pazienti che assumono frequentemente antinfiammatori con risultati non brillanti. per migliorare la qualità del sonno si possono prescrivere antidepressivi miorilassanti e a volte anche ansiolitici per migliorare la rigidità muscolare. solo una parte di questi pazienti risponde al gabapentin, mentre pare che ci sia un certo ristoro eseguendo una periodica attività fisica. a volte anche i massaggi rilassanti possono migliorare la qualità del sonno. poi ogni medico in base, alle proprie esperienze cliniche utilizza farmaci nootropi per migliorare i disturbi cognitivi. per quanto mi riguarda un’ alleanza terapeutica tra medico e paziente può migliorare le risposte ai farmaci.

Vede io non sono mai stato, con miei pazienti anche non fibromialgici un terapeuta che usa toni sensazionalistici ma, al contrario mi pare rispettoso essere estremamente concreti senza perdere quell’atmosfera di ottimismo e di speranza che deve caratterizzare tutti i rapporti umani: il rapporto medico-paziente è, in primo luogo, un rapporto umano.

Ictus Amnesico (Amnesia Globale Transitoria)

Certamente è una patologia apparentemente rara, ma in realtà più frequente di quello che si possa pensare. Colpisce prevalentemente soggetti tra i 50 – 60 anni senza una causa scatenante precisa.

E’ un’assenza di memoria, si instaura bruscamente, dura normalmente dalle 6 alle 12 ore, massimo un giorno. Può recidivare, anche se raramente.

Il paziente in pieno benessere, incomincia ad essere irrequieto non conosce l’ora, si interroga con perplessità su ciò che ha fatto, su ciò che lo circonda e reiteratamente pone le stesse domande, del tipo: “dove sono”, “che ci faccio qui”, “che ora è”, è una sorte di sindrome di Korsakoff acuta transitoria.

L’unico effetto che permane è un’amnesia lacunare relativa a quelle ore in cui si è manifestato il deficit della memoria. La peculiarità è che il paziente non è disorientato nello spazio e la vigilanza è conservata.

La causa attualmente non è certa: può trattarsi di un disturbo circolatorio dell’ippocampo di cui comunque non risulta traccia, perché sia l’esame clinico che la RMN, il doppler, l’elettroencefalogramma sono tutti negativi.

Tic

Sono movimenti involontari improvvisi di cui non si riconosce la finalità. Di solito sono di breve ampiezza e interessano la muscolatura del volto o degli arti.

L’ammiccamento, il sollevamento della spalla, la protrusione linguale e vari tic facciali che possono mimare vere e proprie smorfie, come il soffiamento a varie contorsioni della bocca.

Premesso che la caratteristica dei Tic è la ripetizione della contrazione muscolare nello stesso distretto o per gruppi di muscoli, tanto che se vengono interessati più gruppi muscolari contemporaneamente si possono creare difficoltà nella deambulazione e nella guida dei veicoli. Possono interessare sia l’uno che l’altro.

Si tratta di fenomeni assolutamente benigni che nello stesso soggetto possono interessare territori diversi in epoche successive: la maggior parte origina da disturbi di tipo psicologico. Va tuttavia menzionato che la malattia di Gilless de la Torrette è la grave forma di encefalite che inizia con la presenza di Tic persistenti e numerosi.

La diagnosi differenziale va posta con le mioclonie, con lo spasmo e con la fascicolazione.

Esistono varie terapie che tengono conto della personalità del soggetto e del disturbo psichico alla base della patologia.

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