La psiconeuroimmunoendocrinologia diviene, grazie alle sempre ulteriori acquisizioni scientifiche, una disciplina di importanza fondamentale non solo per gli studenti di medicina, ma anche per gli specialisti delle discipline che la costituiscono. Il sistema nervoso centrale si colloca in un complesso e ben articolato circuito in grado di attivare altri sistemi e al tempo stesso di ricevere segnali modulatori e forse anche di coordinamento da parte degli stessi.

Le interazioni tra sistema nervoso centrale e sistema immunitario, già da tempo ipotizzate in base a studi sull’animale e sull’uomo, oggi costituiscono un elemento di fondata certezza.

Le influenze psichiche sullo stato di salute fisico dell’individuo hanno sempre indotto «scarsa credibilità» negli ambienti scientifici. Le recentissime acquisizioni scientifiche hanno consentito un ‘interpretazione molecolare di alcuni meccanismi biologici: si comincia a guardare con più interesse e «credibilità» ad un ‘azione di interferenza negativa o positiva delle funzioni mentali rispetto alle attività somatiche.

Ribadisco che il concetto di medicina psicosomatica debba essere rivisitato: per malattia psicosomatica si dovrebbe intendere una malattia che si esprime sul versante fisico e su quello psichico; è molto difficile riuscire a pensare a una patologia che non presenti un coinvolgimento psicosomatico. Quanti pazienti affetti da tumore presentano ansia e depressione?

L’ansia stessa si manifesta con segni psichici e fisici. Così anche l’AIDS si presenta con quadri caratterizzati da gravi disordini immunitari e da disturbi psichici; la stessa neurolue è una malattia psicosomatica nella quale compaiono disordini mentali caratterizzati da deliri megalomanici e manifestazioni somatiche. È proprio partendo da queste riflessioni che si coglie il bisogno di «unificare» per ottenere una visione il più possibile globale ed integrata dei sistemi e delle malattie. La necessità di rivisitare il concetto di medicina psicosomatica coincide quindi con il bisogno di non incorrere nel paradosso di dover identificare la psicosomatica o, se si vuole, la medicina somatopsichica con tutta la medicina creando così una virtuale classificazione di malattie che in nulla differiscono da altre se

non per un ‘ipotizzata genesi psichica!

I rapporti esistenti tra cervello e immunità passano attraverso il sistema endocrino e la mente. Sono state registrate depressioni temporanee e reversibili dell’immunità cellulare negli astronauti, mentre soggetti che avevano subito gravi perdite hanno presentato un ‘alterazione della risposta dei T-linfociti ai mitogeni.

Resta da chiarire bene come possano gli eventi esistenziali stressanti alterare e sovvertire il funzionamento e l’organizzazione morfologica di sistemi preposti

al controllo della salute fisica. Ma il fatto che influenze psichiche possano alterare funzioni organiche non spiega assolutamente il concetto di medicina psicosomatica: anzi proprio questo conferma la necessità di guardare le patologie umane in modo unitario.

E probabile che una carente adattabilità del sistema neurovegetativo giochi un ruolo fondamentale nel determinismo delle patologie somatiche.

Scorrendo i vari articoli che costituiscono questo volume sarà possibile cogliere le correlazioni esistenti tra il sistema neuroendocrino, il sistema neurovegetativo e quello immune. Questi apparati sono fra loro interagenti e integrano le loro risposte con il cervello, organo sul quale avviene l’impatto di tutti gli eventi estemi.

Negli ultimi anni si è visto che le citochine sono in grado di indurre sonno così  come esiste una stretts interazione tra psicofarmaci e sistema immune che nel caso del diazepam si manifesta con inibizione della fagocitosi e di altre funzioni cellulari.

In questo volume è «raggruppata» una serie di importanti ricerche scientifiche in ingua italiana, che trattano di argomenti di grande attualità e condotte con estremo rigore metodologico.

Considero questo un lavoro che offre certamente spunti di riflessione e di stimolo ad ulteriori approfondimenti non solo per gli addetti ai lavori ma anche per studenti in medicina che abbiano preparazione alla ricerca scientìfica e per Medici che vogliano tenere aggiornato il loro bagaglio culturale e scientifico.

Vito Covelli

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